Recensione di “La dieta della longevità – Valter Longo”:
La dietà della longevità, disponibile al pubblico da settembre 2016 ed edita da Vallardi, promette di vivere sani fino a 110 anni. L’autore, Valter Longo, definito il ‘guru della longevità’ dal Time, è stato tra i primi ricercatori al mondo ad occuparsi di meccanismi che controllano l’invecchiamento e la loro relazione con l’alimentazione. Secondo le sue ricerche eseguite principalmente in laboratorio la longevità dipenderebbe dalla dieta, citando le sue parole: “Si tratta di riprogrammare il corpo in modo tale da farlo entrare in una modalità di invecchiamento più lento, ma anche di ringiovanirlo attraverso una rigenerazione che si basa sulle cellule staminali”.
La formula di lunga vita consisterebbe innanzitutto nel ridurre il contenuto proteico ed incorporare un mix speciale di grassi, carboidrati e micronutrienti, abbattendo in tale modo l’apporto calorico giornaliero fino a dimezzarlo. Per questo motivo la dieta prende il nome di Dmd, ovvero Dieta-mima-digiuno. Praticata per 5 giorni ogni 3-6 mesi fa dimagrire e aiuta a prevenire malattie cardiovascolari, diabete, obesità e tumori, rallentando notevolmente i processi di invecchiamento. Gli esperti dichiarano che se seguita meticolosamente la dieta è in grado di donare 10 anni di vita. Ma attenzione, Longo tiene a precisare che la dieta va seguita rigorosamente sotto controllo medico. Infatti non tutti possiedono condizioni di salute sufficientemente buone da poter stare a digiuno per 5 giorni, anzi, ciò potrebbe causare gravi ripercussioni sulla salute nel caso in cui la dieta venga attuata in modo improprio.
La dietà della longevità si regge su 5 pilastri. Il primo consiste della ricerca di base, necessaria per ottenere conoscenze fondamentali sui legami tra componenti dei cibi, invecchiamento e malattie; il secondo sta nell’epidemiologia che chiarisce l’importanza dell’alimentazione all’interno della prevenzione delle malattie; il terzo, più pratico, è composto dagli studi clinici, che confermano le varie tesi dimostrando gli effetti di un alimento o di uno stile alimentare sulla longevità e le malattie; il quarto è lo studio dei centenari, dei loro stili di vita e della loro alimentazione; il quinto ed ultimo è l’analisi dei sistemi complessi: “Studiare le macchine complesse come le auto o gli aerei per semplificare e capire certe funzionalità del corpo umano”, o “per sapere quale sport è meglio per noi e in che ‘dose'”.
Nel concreto si tratta di adottare una dieta vegana aggiungendo il pesce; ridurre al minimo i grassi saturi animali e gli zuccheri; consumare legumi come principale fonte di proteine; mantenere basso il consumo di proteine; consumare grandi quantità di carboidrati complessi come pomodori, broccoli, carote; consumare quantità relativamente alte di olio di oliva e un pugno di noci o mandorle o nocciole; mangiare almeno 2 volte a settimana pesce con alto contenuto di omega-3/6 e/o vitamina B12; seguire una dieta ricca di vitamine e minerali; mangiare nell’arco di 12 ore al giorno; non mangiare per almeno 3-4 ore prima di andare a letto; tenere sotto controllo peso e girovita; mangiare selezionando gli stessi ingredienti tra quelli che assumevano i propri antenati, cose della propria terra, perché il nostro organismo è stato allenato dall’evoluzione a rispondere bene a cibi che conosce.