Recensione di “Il linguaggio segreto dei neonati”:
“Il linguaggio segreto dei neonati” di Tracy Hogg edito da Mondadori per la collana Oscar saggi.
354 pagine che rispondono alle mille domande che una neomamma si domanda ogni giorno. Terzo tra i libri più venduti di Amazon nella categoria salute e benessere, famiglia e relazione seppur pubblicato nel 2004. Spiega il metodo” infallibile” E.A,S.Y, acronimo di Eat (mangia), Activity (attività), Sleep ( dormire) You (tu), quattro parole che racchiudono la giornata tipica nella gestione del bambino e racchiudono in sé il “segreto” per capire i neonati, farli crescere in serenità , farne dei bambini felici. Secondo la Hogg, seguire una routine dà sicurezza ai bambini, che sin da piccolissimi si sentono confortati dalle situazioni prevedibili. Per questo bisogna creare un ambiente sicuro e coerente, stabilendo un ritmo al quale il bambino possa adattarsi senza fatica. A questo scopo, nel corso della giornata è bene seguire, sempre nello stesso ordine, l’alternarsi di quattro momenti, sintetizzabili dall’acronimo E.A.S.Y.
La prima fase, il bambino si alimenta, al seno o al biberon, seguita da una seconda in cui svolge un’attività, che nei più piccoli può essere semplicemente lo stare sul fasciatoio, o guardarsi le manine, insomma ‘fare’ qualcosa; la terza fase è il sonno, che nei piccoli è necessario più volte al giorno, ed infine arriva il momento per la mamma di dedicarsi a se stessa, come pausa fondamentale di recupero delle energie dal punto di vista sia fisico che emotivo.
Tracy Hogg ci insegna a interpretare il linguaggio dei neonati, distinguendo le diverse tipologie di pianto e interpretandone le movenze.
L’autrice pone l’attenzione sul fatto che, quando il bambino è piccolo, ci si rivolge a lui “come se non fosse lì o non potesse capirci, mentre invece sin dal momento in cui viene alla luce è un essere umano, con sentimenti, bisogni e temperamento ben precisi. E per questo sin da piccolissimo merita rispetto”.
Ad esempio suggerisce di parlare al bambino e spiegargli di volta in volta quel che stiamo facendo: anche se non capisce il senso delle nostre parole, è perfettamente in grado di percepire la differenza tra chi ha una voce rasserenante e chi ha un atteggiamento di comando o dovremmo come genitori (o care-giver di neonati in generale) ‘rallentare il nostro tempo per adeguarlo al suo’, utilizzando questa possibilità che ci è stata data in dono per smorzare i nostri ritmi frenetici e scoprire la bellezza del ‘dialogo’ con questo esserino che, per quanto piccolo, ha già tante cose da comunicare”.
Attraverso esempi veri e concreti, l’autrice aiuta i neogenitori a captare i desideri del loro bambino e a raggiungerlo nel suo mondo incantato; costruendo cosi una relazione intensa, trasformando quello che accade in una opportunità per conoscersi meglio: i primi giorni a casa, l’allattamento naturale o artificiale, il ciuccio, il bagnetto, il massaggio, il sonno.