Recensione di “Fine turno – Stephen King”:
L’11 ottobre 2016 è la data di pubblicazione di Fine turno, ultimo capitolo della trilogia del re dell’horror Stephen King. Edito da Sperling&Kupfer nella collana Pandora – come Mr. Mercedes del 2014 e Chi perde paga del 2015 – il nuovo romanzo ha sempre Bill Hodges come protagonista: un malinconico detective in pensione che, con i suoi fidati aiutanti Holly Gibney e Jerome Robinson, è impegnato a contrastare Brady Hartsfield, spietato criminale soprannominato Mr. Mercedes che nel primo romanzo si fece conoscere a causa di una strage di massa realizzata investendo decine di persone con la sua Mercedes (da qui il soprannome). In questo capitolo conclusivo della saga la salute del detective quasi settantenne comincia a peggiorare ed anche il suo dottore non ha notizie rassicuranti. Ma qualcosa di ancora più terribile è nell’aria. Il killer Mr. Mercedes che si trova in terapia intensiva, apparentemente in coma, sembra acquistare potere dopo ben sette anni di assenza. La sua mente sembra essere in realtà perfettamente attiva, in grado addirittura di influenzare le altre persone, inducendole a commettere crimini e suicidi. In quest’ultimo lavoro Stephen King unisce abilmente il poliziesco al macabro soprannaturale, elemento che lo ha reso celebre e che ha da sempre caratterizzato il suo stile riconoscibile. Definto “agghiacciante” negli States -dove il libro è uscito a inizio giugno di quest’anno – per via di una conclusione terrificante, Fine turno è un’opera di altissima suspense che si misura costantemente con la fragilità umana. Il detective è infatti in perpetuo bilico tra prendersi cura della sua salute oppure dedicarsi alla sconfitta dell’antagonista una volta per tutte.
Il libro è ufficialmente dedicato al creatore di Hannibal Lecter, Thomas Harris. Il parallelo tra i due mostri che esercitano un forte controllo sulle menti nonostante siano strettamente sotto osservazione e limitati nei movimenti è ben visibile. Ma King, il cui stile è meno sfumato e rifinito di quello di Harris, ha creato in Hartsfield un personaggio freddo e sgradevole, perfettamente bilanciato a Hodges, di carattere molto duro.
King ormai non ne sbaglia una e dai tre libri sarà tratta una miniserie TV diretta da Jack Bender, il famoso regista di Lost e Under the Dome (tratto anch’esso da un’opera di King).
Secondo Denise Mina, critica letteraria del The New York Times, esistono molti temi stereotipati e molti espedienti ricorrenti nei romanzi polizieschi come ad esempio la sparatoria contro il criminale da parte dei poliziotti alla fine del romanzo, eroi invincibili e così via; ma per quanto riguarda Fine turno (End of Watch è il titolo originale) esso non è appesantito da nessuno di questi stratagemmi. Denise Mina assicura inoltre che la fine conclude gloriosamente la trilogia.
King dice che l’ispirazione per il libro, la trilogia non era prevista inizialmente, gli è venuta un giorno in cui, di passaggio dal South Carolina, lesse le notizie sul giornale locale in cui si raccontava di una donna che con la sua macchina urtò volontariamente una fila di richiedenti lavoro presso un McDonald’s. Gli venne subito voglia di indagare a riguardo e scriverne.